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  • 写给考美院的新生们

    matteoitalia 发表于:2011-09-02 赞一个(4) 收藏     分享到朋友圈     32 34090

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    发表于:2011-09-02IP属地: 中国 北京

    下是主要文艺复兴时期的画家及其作品,入学考试的面试中有可能老师会问到,最好背过一到两个画家和他们的代表作,资料纯属个人撰写,如果有什么错误的地方还希望大家海涵,友情提示,别都背达芬奇的那个最后的晚餐啊

    Che cos’è il Rinascimento:

    1) Rinascita significa nascere di nuovo. L’arte rinasce.

    2) Ripresa dell’arte classica, cioè dell’arte antica romana e greca.

    3) Uso della prospettiva.

    4) L’uomo è importante: è fatto da Dio quindi è al suo livello = Umanesimo.

    Artisti del Rinascimento

    Piero della Francesca :

    Piero della Francesca era un grande teorico della prospettiva. La veduta di città ideale ha una rigorosa prospettiva centrale che fa vedere tutti i palazzi della piazza dove al centro c’è un tempio circolare.  Il punto di fuga (il centro della prospettiva) è la porta del tempio.

    Ne La Flagellazione di Cristo  le figure sono molto regolari e monumentali (come statue). Il quadro ha figure, oggetti e spazi fatti con regolarità geometrica. Lo spazio della tela è diviso in due parti. La luce ha molta importanza e il dipinto è molto luminoso anche perché la luce viene da più punti.

    Mantegna:   L’innovazione di Mantegna è quella di mettere lo spettatore al centro dello spazio. Nella Camera degli sposi di Mantova è dal centro della stanza che si vede la corretta lettura degli affreschi e della luce. Mantegna usa la luce che viene dalle finestre e mette le tende chiuse del padiglione dipinto sulle pareti buie della sala. La grande novità è che chi guarda non è fuori dalla decorazione ma pensa di essere dentro. Per fare questo Mantegna usa la prospettiva del Brunelleschi e così influenza tutta la decorazione successiva. La sua decorazione è come una scenografia che rappresenta un padiglione con un oculo (buco) sul cielo aperto disegnato con una prospettiva da sotto in su.

    Nel Cristo morto usa la prospettiva e fa uno scorcio, cioè il Cristo è inquadrato dai piedi. Mantegna perfeziona lo scorcio prospettico del corpo umano. Con il forte chiaroscuro il dipinto diventa più drammatico e espressivo. Questo è uno dei primi dipinti italiani su tela.

    Botticelli:  Botticelli riprende la classicità con i miti antichi romani e greci. Nella Primavera e nella Nascita di Venere ci sono alcune divinità greche: Venere, la dea dell’amore, Mercurio, il messaggero degli dei.  Ne La Primavera Botticelli mette Venere al centro del quadro: nel Rinascimento Venere indicava la bellezza, il bene, l’amore,  cultura e la civiltà. Infatti è vestita ed ha un atteggiamento timido. A destra c’è Zefiro il vento di Ovest che soffia toccando una ragazza che è la ninfa Clori, che attraverso il tocco di Zefiro diventa Flora producendo fiori dalla bocca. Accanto a lei c’è la Primavera vestita di fiori. L’uomo a sinistra del dipinto è il dio Mercurio che si riconosce dal sua bastone caratteristico e dalle scarpe alate. Vicino a lui ci sono tre ragazze, le tre Grazie che accompagnano sempre Venere e che nell’antica Grecia erano simbolo della primavera. In alto sopra Venere c’è Eros il dio bambino dell’amore. Nel quadro gli alberi hanno contemporaneamente fiori e frutti per indicare l’abbondanza della Primavera. Il quadro è composta da belle linee e vestiti leggeri.

    Leonardo da Vinci: era artista e scienziato, appassionato della natura. Per Leonardo la pittura è scienza che fa vedere con più chiarezza la natura. Per questo studia il corpo umano (su cadaveri), il rapporto della luce sulla figura, le piante. E’ stato il primo a unire la figura al paesaggio. Leonardo è famoso per la prospettiva aerea che si chiama così perché sembra ricreare una atmosfera (aria). Nel fondo dei quadri nei paesaggi c’è una nebbia che fa le cose lontane sfumate. Così Leonardo da la profondità con la sfumatura di colori, anche perché usa colori a olio che sono più facili da sfumare.

    Nella Vergine delle Rocce ( olio su tavola, 1486) i personaggi sono messi in un ambiente insolito, una grotta, perché Leonardo studia la natura e vuole che gli uomini vi stiano dentro. L’ambiente è diverso da quello usato dagli altri pittori del Rinascimento che preferivano gli spazi regolari e chiari come le architetture, invece Leonardo sceglie spesso la natura e i paesaggi. I fiori e rocce sono veri, scientifici, studiati da lui. I personaggi del quadro formano una triangolo tipico del Rinascimento. Con il chiaroscuro sfumato immerge le figure nell’atmosfera e con l’ombra ammorbidisce i contorni.

    La Gioconda, olio su tavola (1506):

    è il risultato dello studio di Leonardo delle espressioni del viso, che nessuno aveva mai fatto come lui prima. Il sorriso della Gioconda parte più dagli occhi che dalla bocca. Non è un sorriso definito, ma una espressione che non è evidente, e quindi la figura sembra più viva. Le figure di Leonardo guardano lo spettatore. Leonardo è il primo ad usare questo tipo si sguardo, cosa che verrà poi imitata dagli artisti successivi. Nello sfondo c’è  una bella prospettiva aerea.

    Ultima Cena, olio su intonaco, (1498):

    Nell’Ultima cena c’è un contrasto tra l’ambiente molto regolare (una stanza in prospettiva centrale con delle finestre che danno su un paesaggio)  e le figure, che sono molto movimentate. Gli apostoli sono inquieti e turbati perché Cristo ha detto che uno di loro lo tradirà e i loro gesti sono in movimento come un’onda che rappresentano il loro turbamento. Leonardo rappresenta la psicologia e le reazioni dei singoli personaggi.

    Raffaello: Raffaello è definito come “la via di mezzo” tra Leonardo e Michelangelo, Raffaello fa opere reali ma allo stesso tempo belle, Raffaello cerca di raggiungere l’armonia. Riusciva a dare armonia tra il soggetto, la forma ideale, tra il chiaroscuro e i toni di colore. Nel ritratto la Velata i colori sono caldi, sono sui toni dorati. La pittura e la classicità della velata sono simili a quelli della Madonna Sistina. Il velo della velata indica che è una donna sospata con figli, il viso della donna era molto amato da Raffello che lo prese come modello per dipingere molte opere tra cui anche la Madonna Sistina.

    Ne La Madonna Sitina Raffaello usa una tenda per scoprire l’immagine anticipando così il Barocco. nello sfondo ci sono tante teste di angeli. Sul pavimento sono appoggiati gli angioletti, e la figura diventa sacra e terrena allo stesso tempo rendendo lo spettatore il vero protagonista del dipinto.

    Ne La scuola di Atene, affresco che si trova nel Vaticano, Raffaello dipinge i filosofi più importanti della antica Grecia, con la faccia dei suoi amici artisti come Michelangelo e Leonardo. Al centro ci sono: Socrate, Platone e Aristotele.

    Tiziano: Tiziano come Michelangelo e Raffaello prende molto da Leonardo. Tiziano prende sopratutto l’uso dei colori: il chiaroscuro fatto con gradazioni di tono di colore e il paesaggio rimane importante quanto la figura. In Tiziano sono quindi importantissimi i colori su di questi si basa tutta la sua pittura, a lui interessa conoscere i tre colori il bianco, il nero e il rosso.

    L’Amore sacro e profano è un’allegoria fatta in occasione di un matrimonio e che celebra l’amore con gioia e bellezza. La Venere è un quadro costruito sui tre colori preferiti di Tiziano, il bianco, il nero e il rosso.

    [Brunelleschi:  Brunelleschi  costruisce a Firenze la prima cupola dopo il medioevo. Dentro la cupola c’è un grande affresco. Brunelleschi sviluppa un metodo preciso e matematico per la prospettiva in pittura che viene usato da tutti i pittori del Rinascimento.

    Donatello:  Donatello riprende il linguaggio della scultura classica (antica romana e greca) e vi aggiunge sempre più umanità ed espressività.

    Profeta Abacuc detto “Zuccone” (1423-35): scultura in marmo del profeta Abacuc in una delle nicchie del campanile di Giotto del Duomo di Firenze. Posa e vestiti come le statue classiche (antiche romane e greche), ma espressività drammatica del viso e del braccio magro.

    David (1440 circa): scultura in bronzo per il cortile di Palazzo Medici, da vedere da tutti i lati. Figura del giovane ed esile David che sta poggiato con una gamba sulla testa del gigante Golia. Trionfo della grazia e raffinatezza sulla forza bruta.

    Masaccio:   Masaccio riprende da Giotto (100 anni prima!) le figure umane  realistiche, individuali ed espressive.  Masaccio sviluppa queste figure introducendo in pittura il volume delle sculture di Donatello, col metodo del chiaroscuro (che simula le ombre- infatti in Masaccio c’è più ombra che in Giotto).  Masaccio inserisce le figure umane in spazi dipinti con il metodo prospettico di Brunelleschi (quindi preciso in modo matematico).

      

    Trinità (1426-28): affresco nella basilica di Santa Maria Novella che raffigura la Trinità delle 3 figure sacre: Padre (Dio), Figlio (Gesù) e Spirito Santo (la colomba bianca). Ai piedi della croce la Madonna e San Giovanni, e in primo piano il  committente dell’affresco con la moglie: tutte le figure hanno la stessa dimensione.

    Nello sfondo, l’architettura è dipinta con una precisione perfetta, creando l’illusione di una cappella vera (l’affresco è alto più di 6 metri).

    Piero della Francesca : Piero della Francesca era un grande teorico della prospettiva. La veduta di città ideale ha una rigorosa prospettiva centrale che fa vedere tutti i palazzi della piazza dove al centro c’è un tempio circolare.  Il punto di fuga (il centro della prospettiva) è la porta del tempio.

    Ne “La Flagellazione” di Cristo  le figure sono molto regolari e monumentali ( come statue). Il quadro ha figure, oggetti e spazi fatti con regolarità geometrica. Lo spazio della tela è diviso in due parti. La luce ha molta importanza e il dipinto è molto luminoso anche perché la luce viene da più punti.

    [Mantegna: L’innovazione di Mantegna è quella di mettere lo spettatore al centro dello spazio. Nella Camera degli sposi di Mantova dal centro della stanza, si vede la corretta lettura degli affreschi e della luce. Mantegna usa la luce che viene dalle finestre e mette le tende chiuse del padiglione dipinto sulle pareti buie della sala. La grande novità è che chi guarda non è fuori dalla decorazione ma pensa di essere dentro. Per fare questo Mantegna usa la prospettiva del Brunelleschi e così influenza tutta la decorazione successiva. La sua decorazione è come una scenografia che rappresenta un padiglione con un oculo (buco) sul cielo aperto disegnato con una prospettiva da sotto in su.

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