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  • All’uguaglianza o alla produttività

    leonardoxia 发表于:2011-08-04 赞一个(0) 收藏     分享到朋友圈     0 9484

    leonardoxia 加关注发私信 La pazia è fare e rifare le stes

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    发表于:2011-08-04IP属地: 中国 无锡

    All’uguaglianza o alla produttività

    Gli economisti spesso tengono in rilievo la produttività, ma hanno ignorato l’uguaglianza tra i cittadini. Nella società reale, l’uguaglianza e la produttività sono spesso opposti, se voglio sta l’uguaglianza è ovvio che perdo la produttività. Per questo motivo, un economista americana Asor Auken ha proposto il famoso “legge di barile”.

    Supponiamo che esiste un paese con la massima divisa (disuguaglianza tra ricchi e poveri), cioè ci sono solo ricchi e poveri, che abitano al nord ed al sud del paese. Il Governo gli da la stessa quantità di cibo.    quelli ricchi che abitano al nord sono pochi, cosi i cibi li avanzano, e quindi li danno a loro cuccioli, sprecano tanto; invece quelli poveri del sud sono tanti, e non riescono ad ottenere i cibi necessari per essere sazi, quindi i poveri urlano che non abbia la giustizia (non uguaglianza).

    Perciò il Governo decide di portare via un po’ di cibo dai ricchi e darli ai poveri. L’idea e l’azione del Governo è buona, ma per portare i cibi ai poveri, il Governo deve aumentare i costi. Per esempio deve comprare barile per mettere cibi, deve assumere gli personali per trasportarli ecc. e certe volte sfortunatamente, il barile à rotto, c’è un buco sotto. Quindi quando i cibi sono davanti ai poveri, tanti sono già stati persi per strada. Perciò per mantenere l’uguaglianza e speso tanti costi, può addirittura anche si è perso qualcosa, questi sono le perdite dell’uguaglianza. Quanto si è stato perso dipende da quanto è il costo necessario per il trasferimento e quanto è grande il buco del barile.

    Questo ipotesi ci fa capire che: per minimizzare la disuguaglianza, il Governo ha usato il termine di imposte, cioè mettere mani alle tasche dei ricchi e dare quelli quattrini ai poveri. Ma alla fine i poveri ricevono di meno rispetto quello che ricchi  hanno pagato. La differenza si è perso durante il trasferimento—una parte si è spesa per il costo necessario del trasferimento (costo di barile, di personale ecc.); un’altra parte si p stata “mangiata” dai funzionari di Governo (buco di barile). Ma perché esiste questo fenomeno? Proprio come il barile bucato, perde la produttività per ottenere l’uguaglianza.

    Auken ha detto un frase molto importante per questo “legge di barile”: “Quando ci troviamo al fronte di prendere il coltello, con l’intenzione di dividere la torta di reddito dei cittadini tra i ricchi ed i poveri, ci accorgiamo che la torta si è rimpicciolita.” Anche questa “ rimpicciolimento della torta” vuol dire la perdita della produttività.

    è questo il ragione che i paesi capitalisti come USA e i paesi comunisti e socialisti come la Cina R.P. e la Russia hanno la differenza cosi enorme. Sappiamo che la gran parte degli americani sono borghesi, perciò  vogliono la produttività, quindi hanno ben accumulato (ottenuto) la ricchezza originaria ed alla fine tutti settori inclusi le tecnologie si sono ben sviluppati. Tutto al contrario, i paesi comunisti portano l’uguaglianza, quindi prima o poi avranno qualche “buco”, inevitabilmente.

    Un altro effetto di “rimpicciolimento della torta” è: quando uno ha il reddito è più alto, deve pagare più imposte, un gran parte di loro reddito sono finiti nelle imposte, man mano i ricchi perdono la voglia di guadagnare, la torta si è “rimpicciolita” ancora. Un altro effetto ancora: anche i poveri subiscono i danni. Esempio, un disoccupato finalmente ha trovato un lavoro per mantenere la famiglia con uno stipendio bassissimo, ma con questo ha perso il diritto di sussidio dallo Stato e non solo, deve pagare le imposte di reddito! Perciò forse conviene per lui di rimanere in disoccupato, aspetta solo il sussidio dello Stato. La torta si è rimpicciolito di nuovo. Questo diventa un ciclo negativo, l’entrata dello Stato diventa più piccola ancora.

    Il significato di questo “legge di barile”, è che l’uguaglianza e la produttività sono due cose che non può esistere contemporaneamente. Ma qual è il più importante? Fin’ora non c’è ancora una risposta esatta. I ricchi per difendere i loro redditi già prodotti, preferiscono la produttività; i poveri per avere qualcosa senza aver lavorato, vogliono l’uguaglianza. Tutti hanno puntato solo sul loro interessi e non hanno mai avuto un accordo. A questo punto un psicologo americano Laurs ha proposto un esperimento:

    Manda un gruppo di persone ad una isola sperduta lontana dalla cultura umanistica, fargli vivere sotto una forma “originaria” per ricominciare una vita nuova. Nessuno sa il suo futuro, non sa se sarà ricco o povero. E adesso lasciali decidere per costruire una società “giusta” per loro. Qual è la risposta? Ovviamente hanno scelto l’uguaglianza, perché nessuno sa quanto guadagnerà, se scelgono la produttività, rischiano di diventare poveri e rimanere senza mangiare. Quindi: tra l’uguaglianza e la produttività, l’uguaglianza va in privilegio.

    Ma anche questa ipotesi ha dei difetti. Per esempio, ci sono delle persone molto intelligente e hanno la mentalità economica e lavorano bene pure, ma sono costretti a prendere uno stipendio tanto quanto prende un imbecille, questa uguaglianza falsificata dimostra proprio la “disuguaglianza” nel punto di vista oggettivo----una uguaglianza cosi è molto pericoloso!

    Io non sto dicendo che la produttività è l’unica soluzione per la società e l’uguaglianza non può mai presa in considerazione. Ma quando tutti lamentano che la società non è giusta, dovrebbero riflettersi qual è la vera uguaglianza, è ragionevole o no, forse lo capirebbero meglio.

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