• 今日汇率:1欧元= 7.75991元人民币 繁体中文

  • 【在线观看】IN ITALIA第二课Festa di compleanno意大利语原版视频教学在线直播IN ITALIA (rai版本)

    国中大将 发表于:2010-10-23 赞一个(0) 收藏     分享到朋友圈     3 16622

    国中大将 奋大官方团队加关注发私信

    发帖 20029奋豆 24309粉丝 381楼主

    发表于:2010-10-23IP属地: 意大利 米兰

    SCENA 1 – STUZZICHERIA MULTIETNICA

    OLGA: Che bella sorpresa mi avete fatto!

    ANNA: Beh, è il primo compleanno dopo il matrimonio… bisogna festeggiarlo!

    OLGA: Uno, due, tre…!

    alcuni giorni prima…

    SCENA 2 – PIAZZA DELLA LIBERTA’

    OLGA: Finalmente siamo arrivati nelle Marche. Sono un po’ stanca, ma mi piace molto questo viaggio che facciamo tutti insieme.

    SALIF: Sì, Olga. Le città italiane sono tutte bellissime. Non è facile trovare quella più adatta a noi.

    ANNA: Io vorrei andare al mare…

    OLGA: Qui non c’è il mare, però è molto vicino…

    FELA: Siamo a Macerata. E adesso?

    ANNA: Ecco, bravo, Fela. E adesso? Io non la capisco proprio questa vostra idea… finalmente siamo in vacanza e voi ci portate in giro per le città…

    OLGA: Insomma, ragazzi: voi due siete troppo agitati …Anna, te l’ho detto. Vogliamo trovare una città dove star bene…

    SALIF: Dove trovare il lavoro che desideriamo…

    OLGA: E dove tu e Fela potete studiare e poi essere felici…

    ANNA: Sì, sì, lo sappiamo… dove ci sono tutti i servizi e le strutture necessarie… Ma io vorrei andare al mare!

    OLGA: Salif, amore, tu che dici? Cosa facciamo adesso? Qui non conosciamo nessuno…

    SALIF: Non preoccuparti, Olga... ti ricordi Jamilah, quella mia amica nigeriana?

    OLGA: Sì.

    SALIF: Mi ha detto che qui in città c’è un altro nigeriano, si chiama Daniel Amanze, che ha fondato un’Associazione apposta per gli stranieri…

    ANNA: Bene. Salif, tu hai anche il suo numero?

    SALIF: Certo. Ma prima godiamoci questo bellissimo spettacolo. Siamo in vacanza!

    OLGA: E quella cos’è?

    ANNA: Aspetta, guardo sulla guida… quella è la Torre dell’Orologio! Fela! Ma guardate! Sta sempre al cellulare!

    FELA: Che ti importa, scusa?

    ANNA: Guardati un po’ intorno, dai!

    SALIF: Fela, passami il cellulare, chiamo questo signore per un appuntamento.

    FELA: Zio, è dottore, il dottor Daniel Amanze. Ti hanno detto che è laureato…

    SALIF: Va bene, non c’è bisogno di tante formalità… dai, Fela: io telefono, tu intanto vai a leggere come si chiama questa piazza…

    FELA: Piazza della Libertà.

    ANNA: Libertà. La libertà è la cosa più bella del mondo. Almeno io la penso così.

    OLGA: Tutti i giovani pensano di vivere in un mondo libero ma non è sempre così…

    SALIF: Alcuni dei miei antenati non erano liberi, erano venduti come schiavi.

    FELA: Non so cos’è la libertà ma posso andare a vedere le partite della Roma quando voglio, leggere i libri e i giornali che mi piacciono, perciò va bene così.

    SALIF: Ragazzi, si è fatto tardi, eh? Dobbiamo andare.

    OLGA: Sì, andiamo!

    il giorno dopo…

    SCENA 3 – SEDE ACSIM

    SALIF: Siamo arrivati, eh!

    OLGA: Buongiorno!

    SALIF: Buongiorno!

    DANIEL: Buongiorno!

    SALIF: Lei, signore, è il dottor Amanze? Io mi chiamo Salif, Salif Ba e vengo da Dakar.

    DANIEL AMANZE: Piacere, signor Ba…

    SALIF: Piacere mio.

    OLGA Io sono Olga, la moglie di Salif.

    DANIEL: Piacere...

    ANNA: Veramente loro sono sposini …

    DANIEL: Ah sì?

    OLGA: Anna!

    ANNA: Io sono Anna.

    DANIEL: Daniel, è un piacere!

    FELA: Io sono Fela.

    DANIEL: Piacere, Daniel!

    OLGA: Possiamo accomodarci?

    DANIEL: Prego!

    OLGA: Grazie!

    ANNA: Scusi, dottore, io e Fela vorremmo visitare la città.

    DANIEL: Ma dovete farlo da soli?

    ANNA: Sì. Non è un problema.

    FELA: Zio, Olga, vi dispiace se andiamo un po’ in giro?

    OLGA: Benissimo.

    SALIF: Va bene, però non fate tardi, eh?

    ANNA: Okay.

    FELA: Okay.

    OLGA: A dopo!

    ANNA: Buongiorno!

    DANIEL: Buona passeggiata!

    OLGA: Noi vogliamo fermarci in un posto adatto, trovare un buon lavoro…

    SALIF: … dove far studiare i nostri ragazzi

    OLGA: Insomma… ci hanno detto che tu potresti essere la persona giusta per darci qualche informazione.

    DANIEL: Spero di essere utile per voi.

    OLGA: Di cosa principalmente ti occupi qui in associazione?

    DANIEL: Noi ci occupiamo di diverse problematiche sull’immigrazione, quindi a cominciare dagli sportelli informativi, delle questioni abitative e della formazione professionale…

    SALIF: Del lavoro?

    DANIEL: Del lavoro…

    SALIF: Ma ci sono degli ostacoli nel cammino dello straniero per accedere alla casa?

    DANIEL: Certamente. Ecco perchè… noi siamo entrati proprio in pieno ad aiutare, a togliere queste barriere…

    OLGA: Come bisogna fare allora?

    DANIEL: Interveniamo in primis, garantendo per un eventuale alloggio. Per poter operare su questo noi abbiamo la legge regionale 2 del ’98, che ci autorizza ad intervenire, quindi…

    SALIF: Sono curioso di sapere quali sono le informazioni che chiedete.

    DANIEL: Guarda… ecco…

    SALIF: Possiamo riempire questo?

    DANIEL: Sì, sì, sì. Quelli sono… dove si dovrebbe scrivere nome, cognome e poi dove si è nati… tutti i dati… se uno ha già trovato lavoro allora noi interveniamo a chiedere di partecipare alle spese di questo alloggio, mentre se è una persona che non ha lavoro possiamo anche coinvolgere il Comune, per l’eventuale programma che si chiama PIF, un programma individuale che può dare un sostegno da parte dei comuni in attesa che quella persona trovi lavoro.

    SALIF: Tu lavori solo qua all’Acsim?

    DANIEL: No. Io sono un libero professionista.

    OLGA: Daniel, ma chi non parla italiano? Oltre ai CTP ci sono altri corsi di italiano?

    DANIEL: Abbiamo corsi di lingua che vengono anche gestiti da noi… andiamo anche a Corridonia, dove vi posso accompagnare, con la dottoressa Santori.

    OLGA: Che cosa fanno loro esattamente?

    DANIEL: C’è una scuola di lingua per straniere, soprattutto per le donne immigrate.

    SALIF: Veramente domani ho promesso a Fela di andare a correre un po’. Dobbiamo tenerci in forma!

    OLGA: Ah, ma non si preoccupi. Guardi, ci vado volentieri io. Anzi, mi interessa molto questa scuola femminile… penso che possa interessare anche ad Anna.

    SALIF: Penso di sì.

    OLGA: Allora ci vediamo domani direttamente.

    DANIEL: Benissimo.

    SALIF: Grazie, Daniel, sei stato molto gentile.

    OLGA: A domani.

    DANIEL: Ciao.

    SALIF: Ciao.

    allo Sferisterio…

    SCENA 4 - SFERISTERIO

    ANNA: Questo è lo Sferisterio. Il teatro all’aperto di Macerata.

    ANNA: Fela! Guarda cosa dice la guida… “Lo Sferisterio è stato costruito tra il 1820 e il 1829 per il gioco della palla con il bracciale, un’antica disciplina sportiva…”

    FELA: Leggi cosa mangiano qui di buono.

    ANNA: Ma… te l’ho letto prima! Non mi ascolti? E sempre con questa palla… qui mangiano i vincisgrassi!

    FELA: Vinci… cosa?

    ANNA: I vincisgrassi sono un primo piatto tipico delle Marche… ti ricordi le lasagne?

    FELA: Quella pasta al forno con sugo, carne, parmigiano…?

    ANNA: Esatto. I vincisgrassi sono come le lasagne ma dentro ci sono anche le uova, il burro e persino il vinsanto!

    FELA: Il vino… santo?

    ANNA: Sciocco! Si chiama così perché viene messo nelle bottiglie durante la settimana di Pasqua, che qui chiamano “settimana santa”!

    FELA: Hai studiato, eh?

    ANNA: Io leggo la guida! E poi, se dobbiamo fare questo viaggio, cerchiamo di imparare qualcosa! L’ho scritto anche nel mio “curiosario”…

    FELA: Che?

    ANNA: Curiosario. È un diario dove scrivo i fatti più curiosi, le novità… L’ho preso a Terni, ha un nome italiano, però … l’ho inventato io!

    FELA: Ma cosa c’è dentro?

    ANNA: Mah… biglietti, ricevute, un po’ di tutto… disegni, poesie… dai, è un diario!

    FELA: Allora senti questa per il tuo curiosario! Sai che qui con il formaggio pecorino giocano a palla?

    ANNA: Si chiama “ruzzola”. Ed è un gioco a squadre. I giocatori fanno rotolare il pecorino lungo una strada…

    FELA: Uffa! Sai sempre tutto, tu…

    FELA: Ma… come si chiama questo posto?

    ANNA: Sferisterio.

    FELA: Perché?

    ANNA: Te l’ho detto prima. Qui giocavano con la palla che è una sfera e quindi…

    FELA: È uno stadio!

    ANNA: Fela!

    FELA: Posso giocare…

    ANNA: Aspetta… leggo meglio… Dal 1921 si mettono in scena opere liriche… lirica… sai che cos’è?

    FELA: No.

    ANNA: È un tipo di musica molto importante, tipica della cultura italiana.

    FELA: Lirica, lirica… ma la lira non è la vecchia moneta italiana?

    ANNA: Sì, ma è anche un’altra cosa. Lirica deriva da una parola, la lira, che è uno strumento che veniva suonato per accompagnare la poesia. Ma adesso ‘lirica’ vuol dire anche ‘opera’, come l’Aida di Verdi, la Tosca di Puccini… chissà quali opere sono state rappresentate in questo Sferisterio in tutti questi anni… il nonno in Croazia le ascolta con un vecchio giradischi… il nonno è un appassionato… il suo compositore preferito è Rossini…

    FELA: Deve essere bello cantare qui. Le luci, la musica. Senti questa, Anna!

    Uno due tre e quattro/Allo stadio divento matto/Cinque, sei sette e otto/Non ci vengo col cappotto/Nove e dieci, sai mi piaci…/tu e io siamo felici…

    il giorno dopo, a Corridonia…

    SCENA 5 – CORRIDONIA

    OLGA: Buongiorno!

    NORMA SANTORI: Buongiorno!

    ANNA: Buongiorno!

    OLGA: Lei è la signora Santori?

    SANTORI: Sì, sono io.

    OLGA: Piacere, sono Olga.

    SANTORI: Piacere.

    OLGA: Vengo dalla Croazia. Questa è mia figlia Anna.

    ANNA: Piacere, sono Anna.

    OLGA: Spero che non la disturbiamo…

    SANTORI: No…

    OLGA: Il signor Daniel ci ha detto che lei è disponibile a farci vedere quello che fate in questa struttura e il suo lavoro…

    SANTORI: Sì, infatti vi stavo aspettando. Accomodiamoci, vi faccio conoscere la classe…

    OLGA: Ci può dire chi troviamo…

    SANTORI: In classe troverete un gruppo di donne pakistane che vivono con le loro famiglie qui a Corridonia. Stanno frequentando un corso di lingua italiana.

    OLGA: Possiamo?

    SANTORI: Prego!

    OLGA: Grazie!

    SANTORI: Prego, da questa parte…

    OLGA: Disturbiamo?

    INSEGNANTE: C’è un piccolo errore qui… va bene, vai a posto!

    SANTORI: Questa è la nostra classe!

    OLGA: Buongiorno!

    SANTORI: Lo spazio è stato messo a disposizione dal Comune di Corridonia. La mattina svolgiamo lezioni di lingua italiana per le donne immigrate e il martedì pomeriggio lo sportello informativo.

    OLGA: Ciao a tutti!

    DONNE: Ciao!

    OLGA: Io sono Olga e noi siamo della Croazia.

    ANNA: Voi, signore, siete contente di imparare l’italiano?

    DONNA: Sì.

    ANNA: Sì, vi aiuta?

    OLGA: Dove ti serve principalmente l’italiano? A casa parli italiano?

    DONNA: Io piace parlare italiano. Perché servire parlare maestre, dottore, vita!

    OLGA: Dopo volete andare a lavorare?

    DONNA: Io piace, mio marito non piace! Sì…

    OLGA: I tuoi figli vanno a scuola qui in Italia?

    DONNA: Sì, sì. Scuola italiana, amici italiani…

    OLGA: Pensi che questa cosa, per i vostri figli, può garantire anche un futuro in questo paese, in Italia?

    DONNA: Aiutare… mio marito!

    ANNA: Ah, nel lavoro…

    OLGA: Va bene, non vi disturbiamo più… buono studio! E auguri a tutte!

    DONNE: Grazie!

    OLGA: Prego! Grazie tante! Ciao!

    SCENA 6 - CORRIDONIA

    ANNA: Ah, senti mamma, me l’hai promesso… questa sera andiamo in un locale carino? So che c’è un posto, lo chiamano ‘stuzzicheria’, dove cucinano i cibi di tutti i paesi del mondo… è il posto giusto per una famiglia come la nostra… ci andiamo?

    OLGA: Per me va bene.

    ANNA: Ci andiamo questa sera?

    OLGA: Beh, chiediamo anche a Salif e Fela?

    ANNA: Va bene! Andiamo!

    OLGA: Andiamo!

    SCENA 7 – STUZZICHERIA MULTIETNICA

    SALIF: Una stuzzicheria… con piatti da tutto il mondo… carina!

    OLGA: Ma quanti piatti interessanti!

    ANNA: Sicuramente buoni!

    OLGA: Ah, ecco… questa è la pecena pura… un piatto tipico del mio paese! In Italia si chiama purè al forno.

    FELA: Il kebab! Buono! Quello che riso è?

    ANNA: Allora… questo è riso indonesiano e questo qua… è riso cinese fritto!

    SALIF: E sapete questo pane di dov’è?

    FELA: Di dov’è?

    SALIF: Egiziano!

    FELA: Bello!

    OLGA: Queste sono le polpette di lenticchie rosse. Buone!

    SALIF: Vedete? Le culture si possono riunire in una cucina…

    FELA: Mangiamo?

    OLGA: E certo!

    FELA: Anna, mi passi un piatto per favore?

    OLGA: Chi la vuole la pecena pura?

    SALIF: Io!

    OLGA: Vuoi?

    FELA: L’assaggio anch’io!

    ANNA: Anche il pane egiziano… Fela? Puoi venire con me per piacere?

    FELA: Subito Anna!

    OLGA: Ma dove andate?

    ANNA: È un segreto!

    OLGA: Anna ma… volevi venire in una stuzzicheria…

    ANNA: Non ti preoccupare… tu aspetta qui!

    SALIF: Sempre misteriosi quei due, eh?

    OLGA: Ma cosa combinano?

    SALIF: Aspetta e vedrai!

    OLGA: Ma lo sai?

    SALIF: Forse…

    ANNA: Mamma…

    OLGA: No!

    ANNA: Oggi è il tuo compleanno. Lo so che tu non vuoi… ma noi volevamo festeggiare ugualmente. Buon compleanno!

    OLGA: Grazie! Ma tu lo sapevi allora… Uno, due, tre…!

    ANNA, SALIF, FELA: Auguri!

    OLGA: Grazie!

    continua…

    3条评论

    • 国中大将  楼主  加关注发私信

      发帖 20029奋豆 24309 粉丝 3810楼

      发表于:2010-10-23

      La torre dell’Orologio, lo Sferisterio, il rap di Fela: insomma è proprio un viaggio tutto musica e ritmo quello che questa settimana i nostri amici hanno fatto a Macerata. Seguiamo un po’ il loro esempio e occupiamoci della musica e del ritmo delle parole dell’italiano.

      Intanto, avete sentito quante parole diverse Olga, Salif, Anna e Fela usano per rivolgersi agli altri? Quando parlano fra di loro oppure con i loro amici, cioè con persone con cui sono in confidenza, allora adoperano il tu e si chiamano per nome. Sentite cosa dice quella romanticona di Olga a Salif:

      OLGA: Salif, amore, tu che dici?

      E invece, come si rivolge a Fela Salif?

      SALIF: Dai, Fela: io telefono, tu intanto vai a leggere come si chiama questa piazza…

      Allora, tutti, in famiglia, adoperano il tu, che va bene per rivolgersi agli altri in modo informale, ma se gli altri sono più di uno, allora dobbiamo adoperare il voi, che è una specie di somma: tu + un’altra persona oppure tu + tante altre persone. Ne volete la prova? Ascoltate che cosa dice Olga ai due ragazzi:

      OLGA: Insomma, ragazzi: voi due siete troppo agitati.

      Invece, quando i nostri amici parlano con persone che non conoscono, che non sono, o magari non sono ancora, loro amici, parlano in modo formale, usano il lei e chiamano quella persona signore se è un uomo e signora se è una donna.

      SALIF: Buongiorno! Lei, signore, è il dottor Amanse?

      DANIEL: Piacere signor Ba…

      OLGA: Lei è la signora Santori?

      Ma, a proposito… non devo dimenticare di dirvi che queste due parole, signore e signora, hanno un uso un po’ particolare.

      Intanto, si trovano prima del cognome: È lei la signora Santori? Poi, il maschile signore davanti al cognome perde sempre la e, e diventa signor: Piacere, signor Ba.

      Prima abbiamo visto che, quando parliamo a più amici o a più persone di famiglia, al posto del tu adoperiamo il voi. Il voi è una forma tuttofare perché la adoperiamo anche nelle situazioni formali quando parliamo a più persone a cui diamo il lei:

      Quando Anna nella scuola di italiano incontra le studentesse che non conosce e dice:

      ANNA: Voi, signore, siete contente di imparare l’italiano?

      Devo avvertirvi poi che in alcune situazioni non adoperiamo signore e signora per parlare con persone che non conosciamo, ma usiamo i titoli come avvocato, ingegnere, professoressa, direttrice…. Di solito questi titoli si danno alle persone che sono andate all’università. Il titolo che si usa più di tutti è dottoressa per la donna e dottore per l’uomo, proprio come dice Fela, quando corregge lo zio Salif:

      FELA: Zio, è dottore, il dottor Daniel Amanze

      Ma passiamo a un altro argomento. Proprio la chiacchierata fra Olga, Salif e Daniel ci dà la possibilità di imparare le forme del presente di un verbo che, sono sicuro, interessa un po’ tutti quanti: il presente del verbo lavorare, uno di quelli che finiscono in –are.

      Ascoltiamo che cosa dice uno dei nostri amici:

      SALIF: Tu lavori solo qua all’Acsim?

      Tu lavori: le tre persone singolari del presente di lavorare sono: lavoro, lavori, lavora. Come lavorare funzionano quasi tutti i verbi italiani che all’infinito finiscono in –are, come per esempio parlare, oppure cantare e ancora imparare:

      io parlo, tu parli, lui o lei parla; io canto, canti, canta, imparo, impari, impara. A proposito di imparare, l’ultima cosa che possiamo imparare oggi sono i numeri dell’italiano fino a dieci. Sarà facilissimo impararli col rap di Fela, che ce li ha messi tutti in ordine e tutti insieme. Perciò, oggi posso anche salutarvi a suon di musica:

      Uno due tre e quattro

      Allo stadio divento matto

      Cinque sei sette e otto

      Non ci vengo col cappotto

      Nove e dieci, sai, mi piaci

      Tu e io siamo felici…

      Nella puntata di oggi abbiamo visto e sentito:

      Le parole per rivolgersi agli altri: tu, lei, voi, signore, signora

      I titoli: dottore, dottoressa, avvocato, ingegnere, direttrice

      Le tre persone singolari del presente dei verbi in -are: lavoro, lavori, lavora

      I numeri da uno a 10: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci

    • elena的海  加关注发私信

      发帖 5奋豆 6 粉丝 01楼

      发表于:2011-02-17

      谢谢楼主!太好了有学习的帖子,赶紧收藏!

    • 9longer  加关注发私信

      发帖 9奋豆 14 粉丝 22楼

      发表于:2011-05-12

      介个世界因你而美好。继续继续。

    高级

    您目前还是游客,请 登录注册
    写新帖

    本周热门

    24小时新帖

    本版热图

    大家也喜欢去